
Riciclaggio e integrazione a Sesto Fiorentino
Il progetto vede coinvolti 15 partecipanti, domiciliati temporaneamente presso il Centro di accoglienza Straordinaria di Sesto Fiorentino. I partecipanti al laboratorio sono richiedenti asilo politico, accolti nel progetto di accoglienza Prefettura 2014, gestito dalla Coop. Soc. Il Cenacolo, e sono in attesa di essere ascoltati dalla Commissione territoriale di appartenenza per sapere se la loro domanda di protezione internazionale sarà accolta o no. Nel tempo di attesa, i migranti sono coinvolti in percorsi di integrazione e inclusione sociale, in cui il progetto Rifusion si inserisce.
Per questo è stato oragnizzato da ICSE&Co. e Il Cenacolo organizzato un percorso che meta in contatto volontari e ospiti della struttura della cooperativa Il Cenacolo nel comune di Sesto Fiorentino. Il percorso intende promuovere la socialità e la responsabilità civica di tutte le parti coinvolte beneficiari e volontari, e promuovere l’apprendimento della lingua italiana.
Perchè un progetto sul riciclo ?
Si tratta di un esperimento di integrazione multietnica, una semplice azione dal basso attraverso la quale si favoriscono non solo il riciclo e il riuso, ma anche la partecipazione attiva di una nuova componente della società italiana. Il laboratori sul riuso/riciclo creativo per attivare nei beneficiari una riflessione sul “valore dei rifiuti” e sul loro possibile riuso creativo, per sensibilizzarli al rispetto dell’ambiente, all’Economia Solidale e alla riduzione degli sprechi e per riempire i loro “tempi vuoti” e insegnar loro nuove abilità. L’obiettivo è insegnare come creare oggetti partendo da materiali di scarto utilizzando tecniche di assemblaggio creativo e sensibilizzare i beneficiari a modificare le proprie abitudini per rendere più bello il mondo in cui viviamo. I partecipanti (richiedenti asilo e volontari), collaborano e si scambiano idee attivando percorsi di mutua conoscenza e scambio, favorendo l’apprendimento della lingua italiana.
La raccolta differenziata, il riciclo e il riuso divengono pertanto strumento per la creazione di spazi e momenti in cui dar voce alla creatività, all’espressione, all’emozione del singolo ma, soprattutto, pretesto per diffondere ed incentivare la cultura dell’integrazione come processo di sensibilizzazione esterna, di riflessione, di conoscenza dell’altro e superamento dello stereotipo.
Il progetto è stato condotto da due facilitatori volontari che, attraverso tecniche di apprendimento informale, hanno guidato il gruppo una volta alla settimana per la durata di 2 ore. La metodologia utilizzata ha favorito la conoscenza del gruppo tra i partecipanti e i facilitatori, grazie a giochi e momenti ludici. I una seconda fase del laboratorio, invece, sono state trasmesse le principali tecniche di decorazione e assemblaggio creativo delle materie di scarto. Il laboratorio si è basato su un approccio inclusivo e volto alla partecipazione dei singoli. La lingua utilizzata è stata l’italiano peer migliorare le competenze linguistiche dei ragazzi ospitati e facilitare la loro integrazione.